Nel 2010 il 40% della popolazione europea viveva in città e il 35% nella periferia. Entro il 2030 vivranno in città il 60%, per motivi di lavoro, scuola, servizi, ecc.
Questo significa che il nostro contatto con la Natura viene a mancare sempre più e le conseguenze: impatto ambientale, il preoccupante livello di stress percepito dalla popolazione che vive in città , la depressione, ecc, sono ancora in gran parte ignorate dalle amministrazioni regionali dal sistema di sanità e da noi stessi.
Che fare? Eccovi qualche suggerimento, che in questo momento storico calzano a pennello.
A forza di vivere in città e per la mancanza di tempo abbiamo perso il nostro collegamento con la natura e la consapevolezza che la qualità della nostra vita è strettamente collegata all’equilibrio dell’ecosistema. Legame che possiamo far riemergere osservando l’Arte del Restauro Kintsugi, o i principi della Rinascita e della Rigenerazione che in Primavera si risvegliano in tutti noi e che sono facilmente osservabili nelle nuove foglie e i fiori degli alberi dei parchi e ovunque in Natura.
Biofilia e Bioenergetica.
«Noi esseri umani siamo come gli alberi, radicati al suolo con un’estremità , protesi verso il cielo con l’altra, e tanto più possiamo protenderci quanto più forti sono le nostre radici terrene. Se sradichiamo un albero, le foglie muoiono; se sradichiamo una persona, la sua spiritualità diventa un’astrazione senza vita» scriveva lo psichiatra e psicoterapeuta statunitense Alexander Lowen, fondatore della tecnica bioenergetica (anni ’60) nata per aiutare l’individuo a tornare in connessione con il corpo.
Il grounding, così come lo definisce Lowen è il contatto con la propria energia psico-corporea, con la terra intesa come fonte e sostegno del nostro esistere.
Circa 30 anni dopo, nel 1984 E.O Wilson – fondatore della Sociobiologia e premio Pulizer per la saggistica – avanza la teoria della Biofilia, dal greco “amore per la vita” o “amore per il mondo vivente”:
“siamo geneticamente strutturati per amare la Natura. E’ nel nostro DNA. Siamo programmati per sentirci in sintonia con la Natura: traiamo beneficio dal contatto con essa, e starne lontani ci fa male”.
Riconnettersi con la Natura significa riconnettersi con il proprio corpo. Ritrovare quindi l’amore per la Vita e per se stessi.
Kintsugi,
è una pratica giapponese, ovvero l’arte di saldare assieme i frammenti utilizzando oro o argento liquido. La pratica nasce dall’idea che dall’imperfezione e da una ferita possa nascere una forma ancora maggiore di perfezione estetica e interiore.
Che si tratti di un cuore spezzato dal dolore, di un oggetto ridotto in pezzi, un restauro oppure di un tronco d’albero riparato con l’argilla, l’elemento oro o argento che incolla e rimette apposto tutto è l’amore che ci mettiamo nel prenderci cura.
Quello che risulta è un vero e proprio oggetto di arte Wabi-sabi 侘寂 l’arte giapponese, o estetica, fondata sull’accoglimento della transitorietà delle cose. Tale visione, talvolta descritta come “bellezza imperfetta, e incompleta” deriva dalla dottrina buddhista dell’anitya.Â
Rimettere insieme i pezzi , i nostri ricordi, Rigeneriamo allo stesso modo il nostro legame con la Natura, con noi stessi, o la nostra famiglia.
Innamoriamoci della Natura, conosciamola, corteggiamola, cerchiamola più spesso per imparare ad apprezzare i suoi doni, le sue cure e infinito amore perché se ancora ci ospita significa che è ora che iniziamo a ricambiare. Per esempio facendo Shinrin-yoku, ovvero delle lunghe camminate nei boschi attivando tutti i 5 sensi. Vi stupirete di quanti benefici “gratis” ne potete ritrarre, via lo stess, un sistema immunitario più forte e migliora anche l’umore.
Noi abbiamo imparato come “domare” e “sfruttare la Natura ci sentiamo superiori, ma davvero credete che sia così? Il mondo vegetale è apparso sulla Terra milioni di anni prima di noi.
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