«Noi esseri umani siamo come gli alberi, radicati al suolo con un’estremità, protesi verso il cielo con l’altra, e tanto più possiamo protenderci quanto più forti sono le nostre radici terrene. Se sradichiamo un albero, le foglie muoiono; se sradichiamo una persona, la sua spiritualità diventa un’astrazione senza vita» scriveva lo psichiatra e psicoterapeuta statunitense Alexander Lowen, fondatore della tecnica bioenergetica (anni ’60) nata per aiutare l’individuo a tornare in connessione con il corpo.
Se da piccoli amavamo camminare scalzi, da adulti lo facciamo quasi esclusivamente quando andiamo al mare. Abbiamo smesso di fare una delle cose più semplici e naturali. Forse perché non sapevamo che in realtà ci fa stare bene. Perché recuperare questa abitudine?
Il primo passo per connettere il nostro corpo alle nostre radici, alla Terra, facciamolo scalzi.
1) Per scaricare la tensione in eccesso
Fare Earthing (camminando a piedi nudi) significa mettere a Terra il nostro corpo. Che proprio come un impianto elettrico, scarica la tensione in eccesso – che può provocare infiammazioni nel corpo – attraverso i nostri piedi.
Per chi non riesce a trovare il tempo per passeggiare all’aperto oppure desidera rimanere in contatto con la Terra anche in ufficio, esistono prodotti che potete acquistare.
2) Togliendo le scarpe si toglie l’elemento isolante
Il primo ad individuare i pericoli per la salute derivanti dall’isolamento dalla Terra fu un medico americano, i dr. George Starr White. Nel suo libro del 1940 “Cosmo-Electro Culture for Land and Man”, evidenziava i risultati positivi su sonno, difese immunitarie e diminuzione di dolori ottenuti con il suo sistema per la messa a Terra.
3) Ricaricarci di energia
Il campo elettrico della Terra è un ottimo “carica batteria” e per di più è una fonte di ioni negativi. Camminando a piedi nudi sull’erba, in spiaggia o nel proprio giardino (magari la mattina quando l’erba è umida per favorire la conducibilità) scarichiamo la tensione in eccesso e ci ricarichiamo di energia pura.
Quando è che avete dormito in tenda l’ultima volta? Dormire in tenda non è forse molto comodo ma alla fine è divertente e vi permette di rimanere in contatto con la Terra per tutta la durata del sonno. La prossima volta che andate a dormire in tenda fate attenzione al vostro umore al mattino, prendetevi del tempo e rimanete in ascolto del vostro corpo. Se quello che provate è serenità e una piacevole sensazione di benessere generale ora sapete perché.
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4) Connettersi con la Terra per rientrare in contatto con il proprio corpo
“siamo geneticamente strutturati per amare la Natura. E’ nel nostro DNA. Siamo programmati per sentirci in sintonia con la Natura: traiamo beneficio dal contatto con essa, e starne lontani ci fa male”.
Riconnettersi con la Terra significa entrare in contatto con la Natura cioè con il proprio corpo. Ritrovare quindi l’amore per la Vita e per se stessi.
Dimenticare le proprie radici – il nostro corpo è fatto con gli stessi elementi di qui è fatta la Terra – e ignorando i danni che le stiamo recando giorno dopo giorno con la nostra noncuranza, perdiamo di vista il fatto che stiamo facendo del male a noi stessi. Perché nel sistema Vita, nell’ecosistema è tutto collegato. E ognuno ha la responsabilità delle sue azioni nel proprio piccolo. Ma che nel sistema Vita, diventa una responsabilità mondiale.
5) Amare e accettare le nostre radici
Nelle nostre radici, troviamo le risposte e la consapevolezza che ci aiuteranno a crescere e diventare adulti responsabili. Ma negando le proprie radici (Terra e famiglia) si finisce come l’albero sradicato all’inizio dell’articolo: senza storia, identità e svanisce così nel nulla il senso della nostra vita.
Amare la Terra – Amare la propria Famiglia – Amare sé stessi.