La meditazione è una parola che arriva dal latino meditatio, ovvero “riflessione”. E’ una pratica di concentrazione della mente su uno o più oggetti, immagini, pensieri, o anche su nulla, a scopo spirituale o filosofico.
La meditazione può essere usata come una semplice tecnica di rilassamento. E’ anche un mezzo profondo per la conoscenza di sé. Le differenze fra le tecniche meditative esistenti e gli scopi del meditare sono davvero molte.
Solitamente la tecnica meditativa consta di tre fasi:
- la respirazione profonda, la prima fase che serve per calmare la mente;
- il canto del mantra, per suscitare sentimenti positivi e riequilibrare le onde della nostra mente;
- la fase meditativa vera e propria, una fase silenziosa e di concentrazione che consiste nel ritirare la mente dai pensieri su oggetti esterni e di lasciare che tutto scorra, facendo propria una attitudine alla autocoscienza ed alla auto-osservazione. Si impara a mettere ordine nei pensieri, gestire l’ansia e quindi vivere più sereni.
Principali tecniche di meditazione: ZaZen, Transcendentale, Vipassana, Mindfulness, Ho’ oponopono, Camminata, Kundalini, Dinamica.
Effetti e benefici
Nel 2000 i studi scientifici pubblicano nel ’International Journal of Psychotherapy, Perez-De-Albeniz e Holmes i seguenti risultati che hanno in comune tutti i metodi meditativi:
- rilassamento
- concentrazione
- alterato stato di coscienza
- sospensione dei processi di pensiero logico e razionale
- presenza di una attitudine alla autocoscienza ed alla auto-osservazione.
Molti neuroscienziati e psicologi si esprimono in favore della meditazione in quanto è sempre più chiaro che è importante riflettere sul fatto che le emozioni possono influenzare lo stato di salute dell’individuo e che la meditazione possa aiutare a ripristinare uno stato di benessere e di equilibrio tra anima (spirito o energia), mente e corpo.
Origini e storia
Questa pratica, in forme differenti, è riconosciuta da molti secoli come parte integrante di tutte le principali tradizioni religiose. Nelle Upaniṣad, scritture sacre induiste compilate approssimativamente a partire dal IX – VIII secolo a.C., è presente il primo riferimento esplicito alla meditazione che sia giunto fino a noi, indicata con il termine sanscrito dhyāna (ध्यान).