Rispetto e gentilezza sono le due parole chiave del libro Senza mai arrivare in cima – Paolo Cognetti edito da Einaudi.
Un libro che parla di un viaggio negli Hymalaya. Non per conquistare la cima, ma con gentilezza camminare intorno alla montagna per conoscerla, cortegiarla, rispettarla. Invitandola a raccontarsi e condividere, nel tempo di una camminata, un tempo (spazio tempo) della sua vita.
Un invito, forse, a conoscere sé stessi per l’amore di farlo, per scoprirsi e scoprire come la vita cambia insieme a sé. Piuttosto che migliorare sé stessi con l’obbiettivo di conquistare un premio, una fetta di mercato o qualsiasi altra cosa. Nella vetta si sa, manca il fiatto e l’aria. A valle, ci sono i fiori, gli alberi, gli amici, gli animali, la primavera … la vita.
Un’idea: “il desiderio di conquista è una droga”. Si arriva a desisderare sempre più: la cosa più importante, l’albero più alto, la donna più bella.
L’idea è che non riuscendo più ad apprezzare le cose facilmente raggiungibili o che abbiamo già , non si vive più la bellezza di ogni momento a fovore di ciò che verrà e che sicuramente sarà più bello o appagante.
Gli esempi sono tantissimi: in amore, quando si rincorre la persona che non condivide lo stesso interese; nel sesso, quando si desidera sempre quel che non si conosce e che ci impedisce di costruire una relazione stabile, matura e felice, quando si vuole conquistare una persona e appena ci si riesce si perde poi l’interesse e si passa ad altro; in politica e non serve nemmeno che facciamo esempi o al lavoro;
L’idea è che la conquista parla di potere, di egocentrismo e non ha nulla a che vedere con l’inseguire un sogno o il desiderio di sviluppare i propri talenti e metterli al servizio della comunità /società . Questo significa cooperare, collaborare. Mentre quando si parla di conquista si tratta di competizione. Che ha i suoi aspetti positivi ma visti i tempi fragili e veloci che viviamo, ci sentivamo di ricordare con l’evento dell’uscita di questo libro, l’importanza della semplicità , della gentilezza.
Il nostro invito in questo contesto è di scoprire il significato della bellissima parola sufficiente: sufficiènte agg. [dal lat. sufficiens -entis, part. pres. di sufficĕre «bastare», – 1. a. Che basta, che è adeguato, anche se di misura, a una determinata necessità , utilizzazione o finalità (Treccani.it).
Un caro saluto,
Olistic Advisor – Catalina. Grazie per il tempo che mi avete dedicato 🙂