Uno dei concetti fondamentali della medicina orientale è che l’energia vitale nel nostro corpo ne domina il suo intero funzionamento. Ecco perché il trattamento shiatsu rappresenta una pratica centrale, che impone di capire come si riconosce un bravo massaggiatore shiatsu.
L’energia vitale scorre attraverso percorsi specifici chiamati meridiani.
Chi fa shiatsu deve saper accedere a questa energia attraverso questi punti vitali per deostruire i passaggi, perché quando il flusso è ostruito, sorgono i disturbi quali mal di testa, dolori muscolari e tanti altri.
L’elenco sarebbe in verità infinito. Molti malesseri devono essere trattati necessariamente con l’ausilio della medicina, preziosa ed irrinunciabile, ma un trattamento qual è lo shiatsu non può che concorrere a favorire il recupero delle energie, ristabilendo l’equilibrio tra mente e corpo perduto per le motivazioni esterne o psicologiche più svariate.
È a questo punto lecito chiedersi come riconoscere un bravo massaggiatore shiatsu, così da poter sviscerare da questa antica pratica il meglio che essa ha da offrire.
Ecco i suoi “segni distintivi”
Un bravo professionista sa riconoscere quando c’è disarmonia nel corpo, anche prima che compaiano problemi specifici. Cambiamenti del tono muscolare, anche semplici e sottili, sono indicazioni di uno squilibrio che, se non trattato, può progredire fino al punto in cui compaiono i sintomi.
L’equilibrio può essere ripristinato solo grazie ad una valutazione adeguata del trattamento, con sessioni regolari di shiatsu.
Un vero professionista è chi, all’inizio della sessione, valuta il cliente prima di intervenire, così da adattare e personalizzare il trattamento in base alle necessità e garantire il risultato che ci si attende: il massimo beneficio in base alle esigenze dell’individuo che ad una sessione di Shiatsu si sottopone.
Solo così questo potrà risultare davvero efficace.
Le due manovre principali che un bravo operatore deve predisporre sono la pressione e lo stiramento. Queste devono essere praticate con mani, con i gomiti e in maniera non tesa, ma rilassata.
La forza che viene impressa deve infatti provenire direttamente dal suo hara e non dal corpo.
Una seduta di massaggio solitamente dura circa un’ora, quindi ben si comprende la fatica che viene profusa dal massaggiatore.
Un altro aspetto molto importante è la manualità.
Le mani dell’operatore devono assecondare quello che sente, ossia ciò che il corpo e le emozioni di chi gode del massaggio gli comunica, con risposte adeguate ed appunto personalizzate.
Quali tecniche utilizza
Ecco come si riconosce un massaggiatore davvero preparato nello shiatsu: tale è colui che ha piena dimestichezza con una varietà di tecniche manuali, tra cui pressione, impasto, tocco e stretching per accedere ai punti vitali del corpo. Nel caso in cui l’energia sia bassa o carente, il professionista deve saper utilizzare tecniche specifiche per migliorare e vitalizzare i punti di energia bloccati.
Stress, stanchezza eccessiva, ansia contribuiscono a disperdere l’energia.
Ebbene, lo shiatsu lavora per alleviare le condizioni, ripristinare l’equilibrio e promuovere la salute e ciò può aver luogo solo tramite un buon programma di impastamento manuale e mantenimento dell’equilibrio perduto, così da mantenere il benessere e migliorare la vitalità.
Questo programma non può e non deve essere lo stesso per tutti.
Una sessione di shiatsu al mese può funzionare bene per mantenere l’equilibrio per alcuni, ma non per altri. Chi, ad esempio, è soggetto a forte stress o segue uno stile di vita iperattivo può aver bisogno di seguire sessioni di shiatsu su base più regolare.
Vale, dunque, davvero la pena provare qualche seduta di questo prezioso trattamento, perché risolvere un malessere non vuol dire solo agire localmente, con un comune massaggio, bensì intervenire sull’unità, sulla complessità dell’organismo, che abbraccia il corpo e la mente, la sfera materiale e quella emotiva, che vivono in simbiosi, sempre.